sabato 31 agosto 2013

Marmellata di Pesche




Questa è una ricetta che sono solita preparare da anni..la fonte è un'amica di mia madrina..tempo fa, quando ancora abitavo in Sardegna ebbi modo di assaggiare questa buonissima marmellata. Dal momento che mi piacque chiesi la ricetta.....
Tassativo è utilizzare le pesche del mese di Agosto, a polpa gialla, dolci e mature. Se dovessimo utilizzare pesche di  un'altra qualità il risultato non sarebbe lo stesso....ma anche se dovessimo utilizzare le stesse ma poco mature il risultato non sarebbe affatto buono....


Ingredienti:

1 kg di pesche (tassativo è utilizzare quelle che troviamo nel mese di Agosto, a polpa gialla, dolci e mature)
500 gr di zucchero semolato (se dovessimo constatare che le pesche sono dolci di loro  in modo esagerato, eccessivo, possiamo diminuire un pò la quantità dello zucchero)
succo di 1 limone giallo medio non trattato spremuto e filtrato

Sbucciare le pesche e tagliarle a pezzettoni.
Sistemarle nel recipiente di cottura (io ho utilizzato un tegame antiaderente di adeguate dimensioni), aggiungere lo zucchero e il succo di limone. Mescolare con  il cucchiaio di legno (giusto per amalgamare il tutto).......


 e farle macerare 2 ore.


Trascorso il tempo mettere il tegame sul fuoco, accendere il gas (fiamma medio\bassa) e cuocere per 15\20 minuti mescolando spesso con il cucchiaio di legno (in pratica le pesche si devono ammorbidire).


Fare intiepidire il composto e passarlo nel passaverdure.


Rimetterlo nel gas ( fiamma medio\bassa)  e continuare a cuocere, mescolando sempre nello stesso verso con il cucchiaio di legno per circa 1\2 ora. La marmellata è pronta quando, sollevando il cucchiaio  'la polpa rimane densa' (nella ricetta che mi diedero c'era scritta questa espressione:)


Farla intiepidire e versarla nei vasetti di vetro..chiudere, avvolgerli in carta da giornale, sistemarli in un tegame abbastanza alto, versare dell'acqua in modo da coprirli.
Accendere il gas e contare, dal momento del bollore, 30 minuti.
Trascorso il tempo fare raffreddare i barattoli contenenti la marmellata nella stessa acqua.


Conservare i barattoli ormai completamente freddi nella dispensa e consumare la marmellata dopo almeno 2 settimane.
La sua durata è 1 anno (se non viene aperta). Quando la apriamo (ovviamente ) la conserveremo in frigo.





lunedì 26 agosto 2013

Grazie di cuore Cinzia!!!



Ringrazio di cuore la mia amica blogger Cinzia del blog divertiamoCinzia per avermi assegnato questo  riconoscimento...anche se assegnatomi da poco per me è sempre un onore riceverlo e mi fa sempre tantissimo piacere!!! Trattandosi di un riconoscimento davvero importante ringrazio ancora tantissimo Cinzia e vi invito  a visitare il suo bellissimo blog..inoltre lei è una persona veramente gentilissima e carinissima!!!:)
Ho già esposto nel post precedente, relativo allo stesso riconoscimento, le motivazioni che mi hanno indotta ad aprire il blog (assolutamente non per iniziativa personale ma grazie a incoraggiamenti ricevuti in seguito alla mia partecipazione a un contest incentrato sulla cucina regionale tradizionale, all'interno del blog di Danita).
Il regolamento prevede che io assegni il riconoscimento ad altri 5 blog aventi i seguenti requisiti (riconosciuti dal sito  http://www.gliaffidabili.it)

1) il blog è aggiornato regolarmente
2) mostra la passione autentica della blogger per l'argomento di cui scrive
3) favorisce la condivisione e la partecipazione attiva dei lettori
4) offre contenuti e informazioni utili e originali
5) non è infarcito di troppa pubblicità

Sempre in linea con quanto esposto nel post precedente, poichè non me la sento di isolare un numero così limitato di blog escludendo  amiche meritevoli  assegno questo importante riconoscimento a tutte le amiche che mi seguono e che mi dimostrano il loro affetto e la loro gentilezza attraverso i loro commenti......grazie di cuore a tutte!!!

venerdì 23 agosto 2013

Sa Panada




Si tratta di un preparazione tipica della Sardegna, nello specifico pare che il suo paese d'origine sia Assemini, in provincia di Cagliari (ma su questo punto non tutti sono d'accordo..altri paesi, sempre della zona del Campidano, ne rivendicano la paternità. Ciò che  conta davvero è che il piatto sia buonissimo..in effetti lo è...).
Mia nonna (che ormai è molto anziana, ha 93 anni) l'ha preparata per una vita intera ed era veramente bravissima..le sue panade erano perfette sia esteticamente che per quanto riguarda il sapore......
io ho appreso la ricetta proprio da lei..ma i risultati da me raggiunti sono lontani anni luce dal livello di perfezione raggiunto da mia nonna, per quanto l'impegno da parte mia sia sempre stato presente.......
quando mi trovavo in Sardegna presso i miei ho voluto prepararla, sia per farla assaggiare a mio marito (che non la conosceva)  che a mia nonna, che, per quanto sia lucidissima e del tutto autosufficiente, come potete facilmente immaginare, ha una certa età..e le forze non sono più quelle di una volta ( infatti dice sempre: 'dove sono andati a finire i miei 18 anni?' In riferimento alla volontà di fare tante cose ma purtroppo, a causa dell'età avanzata, di non riuscirci alla perfezione come vorrebbe lei). Qualche volta ha anche preparato sa panada da sola (specie da quando io non abito più in Sardegna) ma si rende conto di avvertire la stanchezza, mentre in passato era sempre in movimento e non si stancava mai....
la fatica principale consiste nel preparare l'impasto..che, non essendo particolarmente morbido è un pò faticoso da lavorare.....
i ripieni sono abbastanza vari: generalmente carne d'agnello ( rigorosamente agnellino sardo da latte) condita con patate, piselli, prezzemolo, pomodoro fresco e secco..altri ripieni previsti sono costituiti da: anguille, coniglio, maiale, verdure....
le panade che mia nonna preparava per la maggiore erano le prime due che ho menzionato.

ecco la ricetta:

Ingredienti: (io fornisco la dose per una panada piccola, nel caso, chi si volesse cimentare nella sua realizzazione volesse fare una prova. Le dosi si possono comunque raddoppiare o triplicare).

300 gr di farina di semola rimacinata (è da anni che mia nonna la utilizza..in passato mescolava la farina 00 alla semola sarda)
1 uovo intero (piccolo)
1 cucchiaio scarso di strutto
poca acqua
sale (sciolto nella stessa acqua)

Per il ripieno:

carne di agnellino da latte (tassativamente) a pezzi con le ossa. Qualora volessimo utilizzare la carne di maiale scegliere la parte più umida, da evitare assolutamente le parti asciutte)
prezzemolo fresco tritato molto finemente
1 pomodoro fresco maturo a pezzi (se sono piccoli metterne anche 2 o 3)
1 pomodoro secco dissalato sotto l'acqua corrente, e tamponato benissimo con carta assorbente da cucina
piselli (da omettere se prepariamo sa panada con carne di maiale)
1 spicchio d'aglio tritato finemente
patate a pezzi di media grandezza
piselli (anche congelati. Quelli che avevo erano freschi ma messi in freezer)
circa 1\2 bicchiere di olio extravergine d'oliva
1 o 2 cucchiai d'acqua

Versare la farina in una terrina. Unirvi lo strutto e amalgamarlo bene alla farina, quindi l'uovo intero e, a poco a poco l'acqua (all'interno della quale abbiamo sciolto il sale). Calcolare che l'impasto non dev'essere troppo morbido, quindi aggiungere acqua poco per volta..ovviamente non dev'essere neanche duro come la pietra..ma neanche molle.molto più duro di quello della pizza e più duro di quello delle scaccie (specialità della zona del ragusano che ho postato).
 Lavorare bene con le mani fino ad amalgamare  il tutto.
Per rendere l'impasto perfettamente liscio (com'è necessario che sia per ottenere un risultato finale migliore anche a livello estetico ) dividere l'impasto in panetti e passarli, dopo averli appiattiti con il mattarello, nella macchinetta per tirare la pasta.


Dapprima passarli nel livello che consente di ottenere uno spessore maggiore (nella macchinetta che avevo a disposizione era il livello 1. Spalmare la sfoglia ottenuta con un pochino di olio extravergine d'oliva o strutto, piegarla a metà e ripassarla ancora qualche altra volta nella macchinetta (sempre al livello 1).
Dopodichè passare la sfoglia al livello successivo di spessore (cioè a 2), la si spalma di nuovo con un pochino di olio o strutto,si piega a metà e si passa ancora altre volte a 2, fino ad ottenere un impasto bello liscio. Tale operazione si ripete con tutte le sfoglie ricavate dal panetto che avevamo tagliato in vari pezzi.
Man mano che le passiamo, copriamo sia quelle da tirare che quelle già tirate con della pellicola trasparente per evitare che si asciughino.
Terminata l'operazione assembliamo con le mani tutte le sfoglie e creiamo un panetto lungo e omogeneo come in foto.

Dividerlo in due parti (tagliandolo con il coltello) che costituiranno il coperchio (più piccolo, circa 1\4 del panetto) e il fondo (più grande).
Conferire a ognuna delle due parti la forma di una pallina ( la parte 'in attesa' va sempre coperta con la pellicola, mi raccomando!!!). Stendere con il mattarello l'impasto  che costituisce il fondo de sa panara ( lo spessore non dev'essere troppo sottile in quanto dobbiamo considerare che all'interno vi è carne cruda che deve cuocere) ma neanche di uno spessore esagerato.
Adagiare questa parte nel fondo della teglia (unta di strutto e spolverizzata di farina, oppure  di olio e spolverizzata di farina). Creare delle pieghe come in foto ( tenere a portata di mano una tazzina d'acqua  con la quale inumidire un pò, con la punta delle dita, la pasta, qualora ci dovessimo accorgere, nel creare le pieghe, che questa è diventata troppo asciutta).



Adagiare il ripieno: versare nel fondo parte dell'aglio e prezzemolo finemente tritati e pomodoro secco spezzettato con le mani.


Sistemare la carne ( in modo che le ossa non buchino la pasta) e condirla con: sale aglio e prezzemolo finemente tritati, pomodoro fresco e secco a pezzi....


adagiare le patate (che avremo precedentemente tagliato a pezzi di medio spessore, condito con sale e aglio tritato cosichè  abbiano modo di insaporirsi).


Infine unire i piselli (ancora surgelati) e condire anche questi con: sale, aglio e prezzemolo tritati, pomodoro fresco e secco a pezzi.


Condire con olio extravergine d'oliva e pochissima acqua (pare che mia nonna non sempre la mettesse).
Coprire con il coperchio (che avremo precedentemente steso con il mattarello e coperto con la pellicola).
Farlo aderire bene con la pasta sottostante sigillando i bordi con le dita. Qualora ci dovessimo accorgere che la pasta è troppa ne eliminiamo una parte con le forbici (in corrispondenza al punto di contatto tra le due estremità congiunte di fondo e coperchio ).
Creare il bordino.


Bucare la superficie con 2 o 3 punte di stecchino (o con la forchetta) e infornare..trattandosi di ripieno di carne i tempi di cottura variano tra 1 ora e mezzo e 2 ore (dipende anche dalle dimensioni della panara) a temperatura moderata (180\200° forno a gas)
Appena sfornata la copriamo con una busta del pane (quelle di carta spessa marroncina) e la avvolgiamo ancora in canovacci da cucina. Facciamo riposare sa panada così per mezza giornata, in modo che la crosta abbia modo di ammorbidirsi e assorbire bene tutti i sapori e il tutto in generale di insaporirsi bene.....
si dovrebbe mantenere tiepida..è buonissima....


Per consumarla si segue un'operazione assai differente rispetto alle scaccie già postate. Mentre queste ultime si consumano tagliate a spicchi, sa panada va scoperchiata e il ripieno va consumato a parte.
La pasta che lo contiene serve da accompagnamento.
Questo vuole la tradizione!




mercoledì 21 agosto 2013

Karkadè (bevanda dissetante e tonificante)



Questa bevanda, che io consumo fredda in Estate ( e che trovo eccezionalmente rinfrescante e tonificante) è costituita da un infuso del fiore di Hibiscus.
 Per me riveste un valore affettivo in quanto mia nonna era solita, in passato, quando ero ancora una bambina (parlo degli anni' 80)  prepararla in Estate come bevanda rinfrescante..che io sappia la preparava anche molto prima che io nascessi...penso fin dagli anni '40 o '50,  magari anche prima..chissà.....
Quest'Estate ho bevuto litri di Karkadè freschissimo..per me consumarlo è stata una goduria in quanto mi ha rinfrescato tantissimo..
A dire la verità non ero molto informata sulla natura di questa eccezionale bevanda..girovagando su internet ho trovato alcune notizie su Wikipedia......per  chi volesse leggere.. giusto a titolo di curiosità e si volesse magari informare sulla natura e sulle eccezionali proprietà del Karkadè può andare qui
Se riuscite a trovarlo vi consiglio di provarlo..a me piace tantissimo..il sapore è particolare e non saprei a quale altra bevanda accostarlo...per il mio gusto personale è molto gradevole....
Riporto la foto della confezione che ho a casa..purtroppo non si trova facilmente in tutti  supermercati....


Ecco la ricetta

In un tegame versare 1 litro d'acqua, appena inizia a bollire unire 3 cucchiai di zucchero semolato.



 Coprire e, appena riprende il bollore vivacemente spegnere e unire 5 filtri ( a me piace moltissimo il gusto intenso e concentrato..se volete un sapore più leggero mettete 3 filtri) e lasciare 5\8 minuti in infusione.



Trascorso il tempo eliminare i filtri, fare raffreddare e versare il composto in una bottiglia di vetro. Aggiungere qualche fetta di limone a piacere ( aggiornamento al post:se preferite spremete mezzo limone medio tendente al piccolo filtrato all'interno del composto una volta freddo: 1\2 limone sulla quantità della ricetta, come dose è perfetta :).
Conservare in frigo. A casa mia dura pochissimo...con l'afa terribile di questi ultimi giorni (ma oggi fortunatamente si sta decisamente meglio) ne berrei a litri e a tutte le ore, dal momento che non contiene  teina e altre sostanze eccitanti...




Questa è una breve parentesi rinfrescante..il prossimo post sarà dedicato all'ultima ricetta eseguita in Sardegna quando mi trovavo presso i miei (ed è decisamente molto meno rinfrescante!!!!)

sabato 17 agosto 2013

Cernia a Cassola



Mi devo scusare se le pubblicazioni sono andate un pò a rilento........ a causa del caldo che nei giorni scorsi è stato, almeno qui in Sicilia, particolarmente afoso e pesante...da ieri sembra che si stia leggermente meglio, non vedo l'ora che arrivi l'Autunno con le sue temperatura fresche e gradevoli:)
ho ancora un paio di ricette da pubblicare, che ho preparato in Sardegna durante la permanenza presso i miei....oggi posto questa, sempre a base di pesce (l'altra è di tutt'altro genere). Si tratta di una cernia preparata in umido con l'aggiunta di  olive, veramente buonissima. Mi devo scusare se la foto finale non è bellissima in quanto è andato via un pezzo della pelle del pesce..si è trattato di un incidente avvenuto al momento di girarlo o di sistemarlo nel piatto..non mi sembrava proprio bellissima a causa di questo difetto estetico.......dal momento che comunque la ricetta è ottima, ho deciso alla fine di postarla...(vi prego di concentrare la vostra attenzione sulla ricetta e non sulla pessima foto finale!).

Ingredienti:

1, 200 kg di cernia fresca
1 cipolla bianca
4\5 pomodori freschi medi e maturi
1 pomodoro secco (sotto sale, precedentemente dissalato sotto l'acqua corrente per eliminare un eventuale eccesso di sale, quindi tamponato benissimo con carta assorbente da cucina)
olive nere a piacere
prezzemolo fresco
olio extravergine d'oliva
sale grosso

Versare dell'olio extravergine d'oliva in un tegame di adeguate dimensioni e scaldarlo. Quando è pronto unire la cipolla tritata e farla imbiondire.


A questo punto aggiungere i pomodori freschi a pezzi e quello secco intero. Cuocere finchè non risulteranno appassiti. In cottura aggiungere un pò di sale grosso, e unire, poco per volta (quando vediamo che il pomodoro inizia ad appassire) un pò d'acqua in modo da ottenere un sughetto.


Aggiungere la cernia (intera se le sue dimensioni sono medio\piccole, altrimenti, se abbiamo a disposizione un pesce di grandi dimensioni, tagliarla a tranci). Se il sughetto è già sufficientemente salato ( il famoso q.b..non dev'essere comunque insipido) non aggiungere sale nella cernia, altrimenti correremo il rischio di ottenere un piatto troppo salato..nel caso invece che, assaggiando il sughetto ci dovessimo rendere conto che questo è un pò insipido aggiungere un pò di sale fino nel pesce. A metà cottura girare la cernia dall'altra parte, unire le olive, e 5 minuti prima del termine della cottura il prezzemolo tritato.





venerdì 9 agosto 2013

Spaghettini con le arselle



Prima di postare questa ricetta devo fare una piccola premessa: è fondamentale, tassativo, affinchè questo piatto venga al meglio (e non sia da buttare) utilizzare delle arselle freschissime, ancora vive, pescate la mattina e vendute poi nella stessa mattinata...
quando mi trovavo in Sardegna presso i miei ho avuto la fortuna di trovare queste arselle...
a Cagliari infatti è consuetudine che degli ambulanti (pescatori) peschino loro stessi le arselle la mattina presto per poi venderle in strada (almeno nel quartiere dove abitano i miei) la stessa mattina, poste all'interno di una bacinella in plastica celeste contenente acqua e sale per spurgare.
Queste arselle sono freschissime, quindi ancora vive, non hanno subìto lunghi trasporti  e hanno un sapore di una bontà indescrivibile....quelle che si acquistano in pescheria, racchiuse all'interno di reti non sono neanche paragonabili a queste sia per quanto riguarda la freschezza che il sapore.
Le dimensioni delle arselle in questione variano: a volte sono più grandi e a volte un pò più piccole..il sapore è tuttavia sempre ottimo..hanno tutto il sapore del mare....
quando eravamo in ferie le ho preparate almeno 4\5 volte in quanto mio marito (ma anch'io...) le adora....
la ricetta, che appartiene a mia madre, è di una semplicità estrema..gli ingredienti sono pochi e semplici, cosichè possa prevalere tutto il buonissimo e freschissimo sapore delle arselle....
Anche questa ricetta l'ho realizzata durante la permanenza in Sardegna presso i miei...

Ingredienti: (dose per due persone. Ma nelle foto ho fatto la dose per 4)

200 gr di spaghettini di ottima qualità (meglio se trafilati al bronzo). Mia madre purtroppo aveva una confezione di spaghetti normali
600 gr di arselle freschissime (elemento tassativo)
prezzemolo fresco
1 spicchio d'aglio
peperoncino
olio extravergine d'oliva

per spurgare: 2 litri d'acqua e 4 cucchiai di sale grosso (anche se raddoppiamo la dose la quantità di acqua e sale è sempre la stessa)

Nonostante le arselle da me acquistate siano già state messe a spurgare..appena sono arrivata a casa le ho sciacquate sotto l'acqua corrente e poi le ho poste in una bacinella contenente 2 LITRI D'ACQUA E 4 CUCCHIAI DI SALE GROSSO (SCIOLTO BENE NELL'ACQUA).
Tenerle a mollo per  2 ore, così da poter perdere tutta la sabbia in esse contenuta...
carico qualche foto nelle quali si può notare come le arselle si aprono  mentre si trovano a spurgare nella bacinella....(segno della loro assoluta freschezza!!)


Trascorso il tempo sciacquarle di nuovo sotto l'acqua corrente..
sistemarle in un tegame senza alcun condimento, accendere il gas (fiamma medio\bassa) e farle aprire...


Man mano che si aprono sistemarle (a parte ) in un piatto.
Recuperare l'acqua rilasciata dalle arselle e filtrarla benissimo (magari con un velo o comunque un qualcosa che possa trattenere residui microscopici quali i granellini di sabbia)..non devono esserci assolutamente residui di sabbia....


 carico anche una foto di arselle preparate un altro giorno (un pò più piccole ma ugualmente ottime)



Unire le arselle e cuocerle 3\4 minuti. Infine spolverizzarle con il prezzemolo fresco tritato (tenerne un pò da parte).

Cuocere gli spaghettini al dente, farli saltare in padella con le arselle, aggiungere l'altra parte di prezzemolo tritato che avevamo tenuto da parte..e l'acqua delle arselle, filtrata BENISSIMO.
Se necessario aggiungere a crudo un pò di olio extravergine d'oliva.
Meglio utilizzare una pasta di ottima qualità, trafilata al bronzo.ma .mia madre non l'aveva...
nella foto si vedono le mani di mio marito intento a mangiare la sua pasta preferita!!:))





mercoledì 7 agosto 2013

Grazie di cuore Annarita!!!



Ringrazio di cuore la mia amica blogger Annarita del blog I manicaretti del cuore per avermi assegnato questo riconoscimento..per me è un vero onore riceverlo e mi ha fatto tantissimo piacere!!!:)
Quando ho deciso di aprire un blog non è avvenuto affatto per mia iniziativa personale (probabilmente non ne avrei mai avuto il coraggio) ma per incoraggiamenti ricevuti in seguito alla  partecipazione con successo ad un contest culinario incentrato sulla cucina regionale tradizionale (al quale avevo partecipato via mail senza avere alcun blog) all'interno del blog di Danita, al quale partecipai inviando ricette della Sardegna e della Sicilia.
Ricevere questo ulteriore riconoscimento rappresenta per me una gradevolissima sorpresa, e per questo ringrazio ancora Annarita e vi invito a visitare il suo bellissimo blog..lei inoltre è una persona veramente carinissima e gentilissima!!
Il regolamento prevede che io assegni il riconoscimento ad altri 5 blog aventi i seguenti requisiti (riconosciuti dal sito  http://www.gliaffidabili.it)

1) il blog è aggiornato regolarmente
2) mostra la passione autentica della blogger per l'argomento di cui scrive
3) favorisce la condivisione e la partecipazione attiva dei lettori
4) offre contenuti e informazioni utili e originali
5) non è infarcito di troppa pubblicità

Poichè i blog cui assegnerei questo riconoscimento sono decisamente più di 5....non me la sento di isolare un numero così limitato escludendo altre amiche meritevoli..quindi dedico questo riconoscimento a tutte le care amiche che mi seguono!!! Ma proprio a tutte!!!

martedì 6 agosto 2013

Insalata di polpo con le patate




Ecco un'altra ricetta di mare preparata durante la mia permanenza in Sardegna...si tratta di una buonissima insalata di polpo con patate e olive (queste ultime sono facoltative, è ottimo anche con le sole patate!!!).
Appartiene a mia madre ed è molto comoda in quanto si può preparare in anticipo (anzi, è meglio che venga preparata prima, cosichè gli ingredienti abbiano modo di insaporirsi meglio tra loro!!!).

Ingredienti: (le quantità in questa ricetta sono decisamente 'ad occhio.'....)

1 polpo (al quale avremo precedentemente eliminato gli occhi..quindi gli avremo rovesciato la testa e lo avremo pulito dalle interiora)
patate
aglio
prezzemolo fresco
olive a piacere (sono facoltative..io ho utilizzato quelle sott'olio fatte in casa)
olio extravergine d'oliva
aceto di vino bianco
niente sale nell'acqua del polpo
sale per condire le patate

Versare dell'acqua in una pentola di adeguate dimensioni e portarla a bollore.
Intanto lavare le patate con la buccia e non appena l'acqua bolle, unirle a questa contemporaneamente al polpo (se utilizziamo un polpo fresco che  avremo messo in freezer lo buttiamo nell'acqua ancora congelato. Se, al contrario, utilizziamo un polpo fresco  non passato in freezer meglio che non sia di dimensioni eccessive..ed è preferibile immergerlo e sollevarlo per 3 volte nell'acqua in ebollizione in modo da ammorbidirlo.
Il polpo fresco non passato in freezer impiega tempi maggiori per raggiungere la cottura).
Le patate cuoceranno prima del polpo (ci accorgeremo dell'avvenuta cottura quando, penetrandole con i nebbi della forchetta, questi entreranno facilmente nella patata senza incontrare resistenza).
Una volta tolte dall'acqua le facciamo intiepidire, quindi le sbucciamo.


Quando il polpo raggiunge la cottura ( i tempi di questa variano in base alle dimensioni del polpo..in ogni caso ci rendiamo conto dell'avvenuta cottura quando, una volta che lo penetriamo con la forchetta questa non incontrerà alcuna resistenza....) lo facciamo raffreddare  nella sua stessa acqua.


Una volta che il polpo si è raffreddato, scolarlo bene, tagliarlo a tocchetti che sistemeremo in una ciotola.
Tagliare le patate ugualmente a tocchetti e condirle con il sale.
Unirle al polpo, mescolare con un cucchiaio in modo che il tutto abbia modo di amalgamarsi...


aggiungere prezzemolo fresco e aglio tritati, olive (io ho utilizzato quelle sott'olio fatte in casa).
 Condire con olio extravergine d'oliva e aceto di vino bianco.
Fare riposare qualche ora prima di servirlo, in modo che gli ingredienti abbiano modo di insaporirsi.....