martedì 29 aprile 2014

Lasagne al pesto



Si tratta di una variante delle lasagne che volevo provare già da tempo,  in quanto avevo intenzione di smaltire parte della quantità enorme di pesto che ho ancora in freezer, preparato la scorsa Estate
 grazie a una vicina di casa che nel corso di questa stagione mi regalò, in modo continuo, quantità esagerate di basilico:)).
 Come se non bastasse si aggiunse anche un'amica dei miei genitori, residente in un paesino vicino al mio..anche lei mi regalò grandi quantità di basilico...non potendone più di preparare pesto (in entrambe le versioni: alla siciliana e alla genovese) e non sapendo più dove sistemare i bicchierini da caffè usa e getta contenenti tale salsa (avevo il freezer strapieno) ho dovuto congelare  parte del basilico (e questo l'ho terminato da poco, mentre il pesto c'è ancora:)). Ho anche pensato  di regalarne una parte, ma le persone che conosco non vanno proprio pazze per il pesto:((
L'intento di smaltire questa salsa non è stato  pienamente soddisfatto  in quanto per realizzare le lasagne, con le dosi indicate,  ne ho utilizzato solo due bicchierini.
La ricetta del pesto alla genovese (utilizzato per preparare le mie lasagne) la presi lo scorso anno da una mia amica blogger: Vivi (per vedere la sua ricetta cliccate qui) devo dire che è un pesto buonissimo, perfetto nel sapore e nelle proporzioni tra i vari ingredienti:)) io non ho utilizzato il Bimby in quanto non ce l'ho e l'ho realizzato con un piccolo mixer....
dal momento che ho menzionato  il pesto alla siciliana...vi volevo segnalare anche quest'altra ricetta bellissima che faccio ormai da anni: la presi da Danita ( in seguito alla  partecipazione al suo  contest, come vi avevo scritto in altri post e anche nella presentazione del mio blog,  e dopo tanti incoraggiamenti ho deciso di aprire questo mio piccolo spazio virtuale  ), per vederla cliccate qui.
 Vi consiglio vivamente entrambe le ricette;).
Dopo aver aperto questa breve parentesi torno alla ricetta in questione: per me è la prima volta non solo che l'ho realizzata ma anche assaggiata, infatti, vi sembrerà strano ma non ho proprio mai avuto modo di mangiare queste lasagne...girovagando su internet ma anche sfogliando libri di cucina mi sono un pò fatta un'idea della ricetta e ho creato una sorta di mix, dando spazio a quelli che sono i miei gusti personali. Il risultato sono state delle lasagne favolose, mi sono piaciute tantissimo:))) certo, non si possono definire dietetiche ma vi assicuro che sono di una bontà incredibile. Dal momento che l'esperimento è andato benissimo ho deciso di condividere la ricetta con voi:))


Ingredienti: (dose per una teglia di alluminio usa e getta da 4 porzioni)

per le lasagne: (una parte sono avanzate, quindi le ho congelate per la prossima occasione:)

150 gr di farina di semola rimacinata
1 uovo
acqua q. b a  creare un impasto non troppo molle nè eccessivamente  duro
niente sale (in quanto lo aggiungiamo nell'acqua quando sbollentiamo le lasagne)

Per la besciamella:

350 gr di latte
30 gr di farina 00
20 gr di burro
un pizzico di sale

inoltre....

pesto alla genovese ( io ho utilizzato due bicchierini da caffè di plastica, e da congelati pesavano in tutto 100 gr) la ricetta che ho utilizzato è di Vivi
grana grattugiato
formaggio dolce che fila in cottura tipo provola, scamorza o anche Galbanino
basilico fresco spezzettato con le mani
pinoli a piacere



Preparare la pasta per le lasagne: in una terrina versare la farina di semola rimacinata e le uova..amalgamare il tutto e aggiungere acqua q.b fino ad ottenere un impasto omogeneo nè troppo molle nè eccessivamente duro..


Coprire benissimo il panetto con un canovaccio da cucina pulito...e man mano prelevare parti d'impasto che passeremo nella macchinetta per tirare la pasta dapprima al livello che consente di ottenere una sfoglia più grossa e poi progressivamente per tutti gli altri livelli fino al penultimo (o nel secondo come nel mio caso, in quanto ho la nuovissima macchinetta Imperia e lì il livello che consente di ottenere una sfoglia più grossa è l'ultimo, mentre con il primo risulterà finissima).

Ecco l'impasto grezzo prima di essere passato nella macchinetta



ecco le sfoglie ottenute (adagiate nel marmo spolverizzato di farina di semola rimacinata) Se devono stare in attesa coprirle benissimo con una pellicola trasparente (o con un canovaccio da cucina pulito) in modo che  a contatto con l'aria non si secchino...


Sbollentarle 1 minuto in abbondante acqua salata, scolarle con una schiumarola  e sistemarle su un canovaccio da cucina pulito. Io le tengo in posizione orizzontale, una per volta per 1 minuto per evitare che si pieghino o si deformino.


Preparare la besciamella: in una terrina versare il latte. Unire piano piano la farina setacciata con un colino o setaccino per evitare grumi mescolando contemporaneamente con una frusta manuale.



Versare il composto in un pentolino (meglio se antiaderente) accendere il gas (fiamma medio bassa) e mescolare continuamente e sempre nello stesso verso con un cucchiaio di legno finchè la besciamella non inizierà ad addensare..dev'essere ancora un pò liquidina (considerare che una volta che si intiepidisce tende a rapprendere un pò). Spegnere il gas, unire il burro e mescolare finchè non risulterà completamente sciolto. Salare.




Passare ora alla composizione delle lasagne: versare pochissima besciamella nel fondo della teglia:


adagiare un primo strato di lasagne e condirle con un pò di pesto( la quantità che vedete in foto..ovviamente non dev'essere eccessiva....)


Coprire con la besciamella (e con questa abbondo) mescolando contemporaneamente con il dorso del cucchiaio in modo che possa amalgamarsi con il pesto....
unire i pezzi di formaggio dolce come in foto.....


unire grana grattugiato ( anche con questo abbondo), basilico fresco spezzettato con le mani e pinoli a piacere...


proseguire nel medesimo modo negli altri strati..io ne ho ottenuto tre...
l'ultimo strato è composto da pesto, besciamella e grana abbondante....


Coprire con la carta di alluminio e cuocere in forno caldo (io ho utilizzato il fornetto De Longhi) a 180° per 25 minuti ( fare comunque la prova con i nebbi della forchetta ).
Attendere almeno 15 minuti in modo da poter tagliare più agevolmente le fette:))
buonissima:)))

Non so se le foto rendono l'idea..forse no:( in ogni caso vi garantisco che erano davvero buonissime:)))
Prima di tagliare le fette ho atteso 15\20 minuti in modo da tagliare fette più compatte: essendo una lasagna abbondantemente condita se le avessi tagliate prima si sarebbero 'spatasciate' e le fette sarebbero state 'informi'.


lunedì 21 aprile 2014

Piatti realizzati a Pasqua

Ci tengo a pubblicare un post con quanto ho  realizzato per Pasqua :a parte le cassatine bruttissime di ieri che mi sono già pentita di aver postato:( delle quali ho scritto la ricetta completa in quanto mai pubblicate ma delle quali ribadisco comunque la bontà:) ho preparato altri piatti ai quali non dedicherò un post lunghissimo in quanto sono stati tutti già pubblicati nel mio blog ma carico solo le foto ad essi relative accompagnate dal link della ricetta che vi rimanderà alla stessa all'interno del mio stesso blog:)
Come tradizione, qui nel ragusano per Pasqua è consuetudine realizzare le scaccie di tutti i tipi: quest'anno ho preparato queste:


Scaccie ragusane con  pomodoro e formaggio
(con la quale, avendo avuto occasione di rifarle ho partecipato al contest sulla cucina siciliana:)

(per vedere la ricetta relativa cliccate qui)



Scaccia Ragusana pollo e patate
(per vedere la ricetta cliccate qui)



 Per quanto riguarda il dolce, a parte le cassatine ho realizzato le

Pavose (per vedere la ricetta cliccate qui)






domenica 20 aprile 2014

Cassatine di Pasqua






Ho appena ripubblicato due ricette sarde per partecipare al contest 'Ricette Regionali' per il blog Kucina di Kiara, che ho scoperto per caso. In realtà sto attualmente partecipando a due contest: il primo è incentrato unicamente sulla cucina siciliana ed è stato ideato dal blog  'Come mangio io' mentre per quanto riguarda il secondo potevo scegliere in quanto è prevista la partecipazione di tutte le regioni italiane...
In conseguenza a ciò ho deciso di dare spazio alla Sardegna, la mia regione d'origine, dove sono nata, cresciuta e vissuta fino a quattro anni fa, pur avendo comunque origini siciliane da parte di padre:).
Con la ricetta che mi accingo a postare torno in Sicilia..si tratta di una preparazione dolce che qui nel ragusano viene consumata in occasione delle festività pasquali: una base preparata con farina di semola rimacinata, poco zucchero, strutto, uovo, acqua q.b.e un ripieno che prevede ricotta (tassativamente ragusana di masseria) condita con zucchero e, a piacere cannella o cioccolato (secondo la ricetta di mia suocera). Qualcuno è solito utilizzare la scorza grattugiata del limone e devo dire che anche questa versione mi piace molto, così come quella alla cannella.
Vi devo confessare che è la prima volta che mi cimento nella realizzazione della cassatine, mi dovete perdonare per tutte le imperfezioni (pensate che non volevo neanche postare la ricetta, è stato mio marito che ha insistito tantissimo e alla fine mi ha convinta anche se sono rimasta nelle mie posizioni).
Ecco la ricetta (considerate solo questa in sè in quanto le foto non sono proprio bellissime.....ma la ricetta vi assicuro che è buonissima, adatta a chi ama i dolci alla ricotta).

Ingredienti:

per l'impasto: 300 gr di farina di semola rimacinata
1 uovo
1 cucchiaio di zucchero semolato
1 cucchiaio di strutto
acqua q.b ad ottenere un impasto non troppo duro nè eccessivamente molle

ripieno: ricotta ragusana di masseria (fatta scolare minimo un giorno in frigo in modo che possa perdere il siero in eccesso)
zucchero semolato  a piacere
cannella o gocce di cioccolato (ancora meglio il cioccolato fondente tagliato con il coltello)

Preparare l'impasto con gli ingredienti sopra citati, dividerlo in ulteriori parti e passarlo nella macchinetta per tirare la pasta dapprima al livello che consente di ottenere una sfoglia più grossa poi man mano nei livelli successivi fino ad arrivare al terzultimo..la sfoglia dev'essere sottile ma non in modo eccessivo...passandola fino al terzultimo livello è perfetta.
A questo punto fare la forma con il piattino come in foto


ritagliare un cerchio con l'apposita rotellina....
e sistemavi al centro la ricotta..spargerla come in foto.....



e richiudere punzecchiando i bordi partendo dal basso come in foto (scusate per l'unghia nera ma è ormai da quasi un mese che mi sono fatta male chiudendo il pollice nello sportello del forno:(


Cospargere la superficie di alcune con il cioccolato, altre spolverizzarle con la cannella (la quale va anche aggiunta alla stessa ricotta preparata per realizzare tale versione ma non in quantità eccessiva, al contrario della superficie che invece va spolverizzata un pò abbondantemente come potete vedere in foto).



Importante: per evitare di spostarle le riempiamo direttamente nella teglia, rivestita di carta forno....
cuocerle a 200°(forno caldo) per 10\15 minuti devono prendere colore sotto..in cottura la ricotta si gonfierà ma una volta tolte dal forno si assesteranno e la forma sarà di nuovo più regolare....




 Chiudo il post con  i miei migliori e più sinceri auguri di Buona Pasqua a tutte!!!!



Su Proceddu




Sono tornata l'altro  ieri dopo una lunga assenza..innanzitutto voglio ringraziare tutte le amiche che mi hanno salutato quando ormai ero partita e ai cui commenti non ho fatto in tempo a rispondere..grazie di cuore a tutte per l'affetto e la gentilezza!!!!!

La mia permanenza in Sardegna è stata molto gradevole e rilassante, visitare i miei genitori e mia nonna è sempre una gioia....come si può facilmente immaginare, stare in compagnia dei propri cari è la cosa più bella....
durante il mio soggiorno in Sardegna ho avuto modo di preparare ricette tradizionali e no...che pubblicherò man mano....voglio iniziare proprio con un piatto tipico sardo, forse, in assoluto quello più conosciuto e indubbiamente tra quelli più apprezzati.........su proceddu.
Si tratta di un maialetto da latte infilzato in uno spiedo collegato ad un girarrosto e cotto nel caminetto...questo tipo di cottura tradizionale consente di ottenere una cotenna croccante e una carne saporitissima...ovviamente è tassativo l'utilizzo del maialetto da latte (in Sardegna è consuetudine cuocere allo stesso modo agnelli e capretti, sempre da latte). Chi non possiede il caminetto prova a cuocere il maialetto al forno o addirittura al microonde....il risultato, pur non essendo tutto sommato così male, è tuttavia assai distante da quello che possiamo ottenere attraverso una cottura tradizionale, con spiedo e girarrosto, al caminetto.
Si tratta di una preparazione generalmente delegata agli uomini. In conseguenza a ciò se ne occupa mio padre. Nonostante non si tratta di un piatto della sua regione (mio padre è siciliano), da molti anni ha appreso questa preparazione. La sua fonte\guida è stata il fratello di mia nonna (che purtroppo manca da anni). Mio padre è bravo nell'arrostire il maialetto, ma mia nonna (che è molto pignola....chissà da chi ha preso la sottoscritta.....) nota comunque delle differenze rispetto a quello che preparava suo fratello:
1) Il fuoco dev'essere più forte
2) La brace posta sotto il maialetto dev'essere in quantità maggiore
3) Suo fratello era solito versare nella cotenna lardo squagliato e semola, in questo modo la cotenna risultava
croccantissima. Mio padre non utilizza, per sua scelta, questa procedura.
Nonostante tali critiche, chi ha assaggiatoil maialetto cotto da mio padre l'ha sempre apprezzato.
Ma veniamo alla ricetta....

Ingredienti:

un maialetto da latte (cioè del peso di 3 kg e mezzo\massimo 4 kg) possibilmente femmina (risulta più saporita) già eviscerato dal macellaio.
uno spiedo e un girarrosto
sale
foglie di mirto (noi non le avevamo....non sono proprio tassative ma se si hanno a disposizione è meglio,in quanto la preparazione è molto più profumata)
su talleri (il tipico tagliere di legno sardo appositamente realizzato per adagiare il maialetto (ma anche l'agnello e il capretto) arrosto
un caminetto ben funzionante






Infilzare il mezzo maialetto (noi abbiamo acquistato questa quantità) nello spiedo e coprire il cervellino con la carta stagnola (altrimenti durante la cottura potrebbe cadere....).
Dapprima, essendo un pò umido, lo si fa asciugare, infilzato nello spiedo stesso, unicamente con il riverbero della fiamma (come in foto).


Successivamente si collega lo spiedo al girarrosto (posizionandolo dapprima a metà altezza) e si cuoce il maialetto prelevando man mano la brace dal fuoco e ponendola sotto il maialetto, in modo che questo abbia modo di cuocere lentamente.



A 3\4 di cottura (quando vediamo che ha preso colore), abbassare lo spiedo al livello inferiore del
girarrosto, in modo che sia più vicino alla brace.




Circa mezz'ora prima del termine della cottura salare






Per controllare la cottura: inserire un coltello dalla lama liscia e affilata (viene utilizzato un coltello tipico sardo avente tali caratteristiche detto s'arresoia).


 Una volta pronto, sfilarlo dallo spiedo e sistemarlo nel tagliere tipico sardo in legno utilizzato per porre su proceddu (ma anche l'agnello e il capretto....).



Se si hanno a disposizione (sarebbe meglio...) coprirlo con le foglie di mirto e farlo riposare un pò..in modo che si possa insaporire con esse...quindi tagliarlo a pezzi con le apposite forbici e servirlo immediatamente (dev'essere assolutamente caldo altrimenti perde tantissimo!!!!!)

Con questa ricetta partecipo al contest Ricette Regionali del blog  kucina di Kiara